di Andrea Pellegrino
Celano ritorna dal Prefetto. Domani mattina il consigliere comunale incontrerà nuovamente Gerarda Maria Pantalone per discutere, o meglio per trovare una soluzione al caso incompatibilità del sindaco – sottosegretario, all’indomani della sentenza del Tribunale di Salerno che ha accolto il ricorso dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. «Chiederò la nomina di un commissario ad acta», annuncia Roberto Celano che insieme al collega d’opposizione Raffaele Adinolfi già mesi fa avevano sollecitato la Prefettura di Salerno. Ora però c’è anche la sentenza del Tribunale, i cui effetti sono sospesi dopo la notifica dell’Appello. «Un commissario – spiega Celano – è necessario per velocizzare la procedura in Consiglio comunale. In alternativa inviterò il Prefetto di Salerno a sciogliere il Consiglio comunale per gravi inadempienze». Insomma la vicenda pare sia destinata a passare tutta nelle mani del Prefetto che nei prossimi giorni potrebbe prendere posizione. Fondamentalmente una prima nota da parte dell’Ufficio territoriale del Governo c’era già stata con la quale si chiedeva la convocazione del Consiglio comunale per il prosieguo dell’iter di decadenza del sindaco Vincenzo De Luca. E’ pur vero che la seduta era stata (seppur dopo tanto tempo) convocata, inutilmente, però, visto il venir meno del numero legale all’atto della discussione dell’argomento De Luca. Da allora nulla si è più fatto, nonostante le sollecitazioni dello stesso presidente del Consiglio comunale Antonio D’Alessio che ad inizio anno ha notificato al sindaco (che da statuto convoca l’Assise) una nota con la quale si richiedeva la convocazione urgente di una nuova seduta. Una situazione insomma dai contorni paradossali, in considerazione dei precedenti che nel tempo si sono verificati. Basti pensare che Antonio Bassolino, nel 1999, nominato Ministro del Lavoro nel primo governo D’Alema, lasciò l’incarico per continuare il suo lavoro come sindaco di Napoli. Sempre Bassolino, lasciò poi, Palazzo San Giacomo per guidare la giunta regionale della Campania. Nulla di nuovo sotto il sole, la chiarezza della norma non dovrebbe sfuggire, neppure agli organi di controllo che sull’argomento si sono tenuti quasi in disparte. Ora il consigliere comunale Celano ritenterà la carta del Prefetto. O, ci dovrà pensare nuovamente il Tribunale, quando in discussione ci sarà l’appello presentato dai legali del sindaco. Oppure, ci penserà Matteo Renzi che, in un modo o nell’altro, a stretto giro dovrà risolvere la grana De Luca. L’unica certezza è, che salvo imprevisti (scioglimenti improvvisi del Consiglio comunale), per quest’anno le urne non si apriranno. Si voterà nella primavera del 2015, salvaguardando così uno dei piani di Vincenzo De Luca. Per lui, poi, dipenderà quanto durerà il Governo Letta ma comunque, per tentare la carta delle Regionali, dovrà affrontare le primarie. E non sarà cosa facile, come non sarà una passeggiata scegliere il suo successore a Salerno.